Netlix: storia del colosso dello streaming

 

La storia del colosso americano dello streaming Netflix, dalle origini ai giorni nostri: quando nasce e perchè e come si evolve l'azienda negli anni.

 

 

Tanti addetti del settore hanno paragonato la diffusione di Netflix con la diffusione della tv subito dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Del resto, l’ingresso del mercato di quest’azienda è stato così imperioso che ha cambiato le vite di milioni di persone. E pensare che la nascita di Neflix nacque quasi per caso.

 

Come nasce Netflix

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Netflix nasce per una sorta di ripicca del suo fondatore Reed Hastings nel 1997. Ingegnere informatico e proprietario della Pure Software, andò su tutte le furie quando dovette pagare una penale perché restituì in ritardo il film Apollo 13.

È stata la molla che ha fatto scattare il tutto. Perché, forse non tutti lo sanno, che Netflix nasce proprio come un’azienda che si occupa di noleggio DVD e VHS. Nasce in California, appunto, nel 1997 e già in quell’anno aveva un sito web da cui poter scegliere i titoli preferiti.

 

 

Dal servizio prestiti all’abbonamento

Nonostante un prezzo non eccessivo, circa 6 dollari escluse le spese di spedizione, sembra che i tempi sono saturi per avviare un business di questo tipo. Del resto, anche Blockbuster comincia ad fare un po’ di fatica. La necessità aguzza l’ingegno e cambia tutto: si paga un abbonamento al mese per ricevere dei film senza alcun limite.

Un successo, tanto che Netflix arriva a spedire anche un miliardo di DVD negli Stati Uniti. Ma quando si è all’apice del successo bisogna cambiare. Ed è così che fa Netflix.

 

Nasce lo streaming

I tempi sono maturi per il passaggio epocale: nasce lo streaming. E la formula per tenere in piedi l’azienda è sempre la stessa: si paga una certa cifra al mese e si può disporre di serie tv senza alcun limite. Prima parlavo di Blockbuster. C’è una leggenda che nel 2000 fu Netflix a chiedere di essere inglobata a Blockbuster per soli 50 milioni di euro. Richiesta spedita al mittente.

 

Serie tv originali

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Non è ancora tutto. Perché va bene, il servizio si è evoluto con lo streaming. Ma, adesso, è il turno di fare ‘sul serio’: dal 2011 partono le serie tv direttamente prodotte da Netflix. La prima? È House of Cards. Si dice che grazie a questa serie, le persone hanno cominciato a ingurgitarsi di serie tv guardandole una dopo l’altra.

Quella serie è stata la prima di tante che hanno avuto un successo clamoroso.

 

 

Netflix nel mondo e anche in Italia

Ormai il mercato americano è saturo ed è fondamentale espandersi in tutto il mondo. Si comincia nel luglio del 2011 in Sudamerica, ma internet presenta anche una diffusione non all’altezza e lo ‘sbarco’ subisce dei problemi. L’anno successivo, però, decide di andare in Gran Bretagna e ‘solo’ dal 22 ottobre 2015 Netflix arriva in Italia.

Sono circa duecento, nel momento in cui si scrive, i paesi in cui Netflix fa sentire la sua presenza. E gli abbonati sono decine e decine di milioni. Ah, e dopo le serie tv il colosso dello streaming americano ha cominciato a produrre anche film come Beasts of No Nation. E’ inoltre presente lo shop ufficiale Netflix, dove è possibile acquistare praticamente di tutto.

 

La pandemia

Dal 2020 Netflix ha avuto alti e bassi mostruosi. Cominciamo dagli alti. Complici i vari lockdown praticamente in mezzo, a fronte della tv tradizionale e generalista che perdeva utenti e fatturato, Netflix ha visto una impennata di abbonamenti non indifferente.

Più del doppio, per intenderci, arrivando a sfiorare solo in Italia i 16 milioni. Un picco troppo alto anche per Netflix che è stato, a conti fatti, ‘drogato’ dalla situazione eccezionale che si è venuta a creare: bar chiusi, limitazioni continue e coprifuoco vari. Una situazione ‘troppo’ positiva che, poi, ha generato una contrazione non indifferente.

 

 

La crisi post pandemia

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Dopo il successo, c’è stata la crisi. Una crisi che Netflix vive attualmente. Per la prima volta nella sua storia, c’è stata una contrazione sul numero degli abbonamenti. Una crisi che ha impaurito i vertici del colosso tanto da ipotizzare una soluzione fino a ora mai utilizzata: fare advertising e dare degli spazi pubblicitari.

Al netto dei vari giudizi opinabili sul fatto che se la qualità rimasta uguale o meno, Netflix paga sicuramente la concorrenza aumentata. Nel frattempo, infatti, la concorrenza non è stata a guardare e, anzi, Amazon con Prime e Disney con Disney+, stanno dando del filo da torcere.

Inoltre, anche se per molti Netflix è quasi un bisogno primario, non bisogna dimenticare il contesto storico su cui si sta muovendo attualmente. Una crisi energetica senza precedenti che ha portato a dei rincari che hanno portato l’azienda stessa ad aumentare i prezzi. Di poco, ma comunque l’aumento c’è stato.

Solo nel mondo, infatti, ha perso 300mila abbonati. Un numero considerevole se si pensa che la tendenza è proprio quella di una forte contrazione. Resta da vedere come riuscirà la piattaforma di streaming a risorgere da una situazione che mai prima d’ora si era venuta a creare.