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Storia della televisione: Dalla RAI a internet
I grandi mass media fino all’arrivo della TV erano solo le radio e i cinema, a cui si accedeva per guardare le notizie più importanti. Poi, in Italia, la storia dell’informazione (e non solo) cambia nel 1954, quando arrivano le prime trasmissioni televisive nazionali trasmesse dalla RAI (acronimo per radiotelevisione italiana).
Fin dai primi mesi la TV rappresentò un vero e proprio status symbol e solo in pochi potevano usufruirne e ancora meno erano le persone a poterla guardare se si considera che solo alcune regioni erano coperte dal servizio, ovvero Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana e Lazio.
Pochi anni e poi il boom per la televisione
Sono bastati solo 7 anni, però, per la TV a diffondersi a carattere nazionale. Nel 1954 gli abbonati erano solo 24 mila, sette anni dopo, nel 1961, il 97% degli italiani poteva guardare la TV, che diveniva sempre più mezzo tecnologico da condividere: era una vera e propria abitudine quella di riunirsi nei vari condomini o nelle piazze, per guardare tutti assieme la “scatola magica”.Le trasmissioni duravano poche ore e avevano un carattere sicuramente molto limitato, ma gli italiani ne erano affascinati.
L’importanza culturale della TV
Se oggi si cerca di combattere il carattere, spesso trash fino al demenziale, della TV che non fornisce spunti di riflessioni, nei primi anni aveva proprio un carattere culturale. Nel 1960 la trasmissione “Non è mai troppo tardi”, nasce con l’intento di combattere il forte analfabetismo che regnava all'epoca nella nostra Penisola.
La svolta della televisione: nascono le emittenti private
Nel primo ventennio della nostra televisione, la RAI aveva un carattere monopolistico: nel 1975 la svolta con l’avvento delle tv private, capaci di offrire una pluralità di informazione anche a carattere locale.
Le reti locali in pochi anni si trovano sempre in numero maggiore: da 500 nel 1976 a 1500 nel 1979.
La TV diviene internazionale grazie a internet
Con l’arrivo della rete digitale, ovvero internet, abbiamo una nuova, grande, rivoluzione. Le tv a carattere nazionale, a partire dalla fine degli anni ’90, inizia ad avere un carattere internazionale, grazie alla possibilità di essere trasmessa globalmente sulla rete, attraverso lo streaming e i canali youtube che si diffondono a macchia d’olio.
Quali sono i canali che hanno maggior successo?
Un vero e proprio boom negli ultimi anni a livello di successo, lo stanno realizzando i talent show, che sbancano ogni settimana i dati auditel siano essi provenienti dalle reti pubbliche (come The Voice sulla Rai, come Amici su Mediaset), che dai canali a pagamento (come X Factor su Sky Uno). Molto seguiti anche gli eventi calcistici, come i Mondiali e gli Europei. Tra i più seguiti, inoltre, abbiamo le serie tv a puntate spesso proposte con successo da Mediaset.
Il canale con maggiori accessi, comunque, rimane Rai 1, che in media registra quasi il 16% di share, seguito, con un paio di punti di percentuale di differenza, da Canale 5, la rete più vista di Mediaset. La7, invece, registra una media del 4% di accessi.
Quale sarà il futuro della TV?
Vedendo l’evoluzione in questi 60 anni della TV non è difficile prevedere un carattere ancora più globalizzato grazie ad un utilizzo maggiore di internet e delle nuove tecnologie: l’arrivo degli Smart TV, e soprattutto la loro diffusione, potrebbe comportare una nuova rivoluzione di questo mezzo di informazione a 360 gradi.
